La mozione pentastellata è respinta , il Senato è favorevole alla Tav : un risultato che per molti appariva scontato, ma quelle luci di colore diverso nei banchi dell'esecutivo - fatto piu unico che raro - evidenziano, come mai prima d'ora, un'enorme crepa nel governo.
A ribadirlo è stato a più riprese l'intero emiciclo, in particolare Emma Bonino che dopo una frecciata al Pd - "la stampella al governo non era proprio necessaria" - ha accusato i pentastellati di aver inscenato una farsa, invitando l'opposizione a "non offire sponde agli uni o agli altri" lasciando che "mostrino tutte le loro divisioni".
"I 5 stelle - ha detto Bonino - sono così consapevoli che, arrampicandosi sugli specchi, sono riusciti a fare una mozione che, per non tirare in ballo il governo si rivolge direttamente al parlamento, chiedendo di smontare la Tav". Ma al momento - con l'eccezione di Liberi e uguali che ha appoggiato la mozione pentastellata, presentandone a sua volta una contraria - di smantellarre l'opera il parlamento non vuole saperne. Degli 8,6 miliardi di euro complessivi necessari per realizzare la tratta , l'Unione europea si è impegnata a coprirne il 50-55 %, ¨incrementando la propria quota rispetto al 40 iniziale. Dei 160 km di scavi per il doppio tunnel, inoltre, i l 10% è già stato realizzato : stando alla tabella di marcia, la tratta dovrebbe essere pronta nel 2030 , ma la Tav continua ad essere un terreno estremamente scivoloso per la politica, che ora potrebbe condurre a una conclamata crisi di governo.